A tu per tu con Lorenzo Attivissimo

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A tu per tu con Lorenzo Attivissimo, COORDINATORE PROVINCIALE DI BARI e RESPONSABILE NAZIONALE DIPARTIMENTO ISTRUZIONE E UNIVERSITA’ di Un’Altra Italia – Giovani della Libertà su Giovani, Politica, Istruzione ai tempi del COVID-19

Attivissimo : “ La politica deve prendere coscienza dell’allontanamento che ha generato tra i giovani e deve cambiare rotta. ”

In Italia è sempre più alta la % di giovani che prendono le distanze dalla politica. Lei che ne pensa?
Guardi, dalla maggior parte della mia generazione la politica, che sia gialla, rossa, verde o blu non è vista come mezzo di risoluzione dei problemi, anzi, è ritenuta quasi inutile.
Dobbiamo ripartire proprio da qua: dobbiamo essere noi stessi giovani a trasmettere quanto invece la politica sia decisiva per la vita delle persone.  Mi permetta, ormai, non sono solamente i giovani a non avere più fiducia nella politica, anzi è un “ sentimento “ che inizia a diffondersi un po’ ovunque.

Secondo lei, quale potrebbe essere un’ipotetica risoluzione?
Devo essere sincero? Sono fortemente convinto che un ruolo fondamentale lo hanno i media: il mondo dell’informazione.
Ogni giorno veniamo bombardati di notizie negative che tendono ad occultare quelle poche notizie di politica sana che ci sono. Le Tv, i giornali, i social hanno davvero il potere di raccontare una politica diversa.
Dobbiamo smetterla di raccontare qualcosa perché piace di più a qualcuno, porta più ascolti o porta più voti. Iniziamo ad entrare nell’ottica di ciò che serve e meno dell’ottica di ciò che piace.

E’ stato nominato Responsabile Nazione del Dipartimento Istruzione e Università all’interno del Movimento Giovanile Un’Altra Italia. Secondo lei, la scuola sta agendo bene?
In un momento delicato come questo, i docenti stanno svolgendo un compito straordinario e vanno ringraziati.
La scuola sta svolgendo un ruolo importantissimo: si sta assumendo le proprie responsabilità istituzionali e non si sta arrendendo, nonostante le numerose difficoltà.

Pro o contro alla didattica a distanza?
In questo momento, non posso che essere favorevole. Ma, questa emergenza è un occasione per ripensare ad una didattica al passo coi tempi, più moderna e tecnologica, con lezioni e materiali virtuali accessibili da casa.
Da studente, sono fortemente convinto, che la scuola va vissuta. La scuola è fatta di libri cartacei, di gite scolastiche, di progetti pomeridiani ma soprattutto di rapporti umani.
Senza quest’ultimi, non possiamo costruire una società civile.

E’ favorevole alla promozione di tutti e/o al 6 politico?
Assolutamente no. La scuola ha il compito di formare e non di sfornare. D’altronde gli insegnanti conoscono bene i loro alunni, hanno le valutazioni del 1° trimestre e sanno quanto, con la didattica a distanza, si stanno impegnando o meno.
Il voto non è altro che un valore che finalizza il percorso fatto.

E’ d’accordo con Matteo Renzi sulla riapertura delle fabbriche e con Salvini sulla riapertura delle chiese?
Assolutamente no, sembra quasi una barzelletta. La ritengo un’offesa alle tante vittime di quest’emergenza, ai medici, agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine che hanno scelto di stare lontani dalle loro famiglie e di combattere in prima linea contro questo virus.

Lei è promotore di Voce ai Giovani: in futuro, potrebbe diventare realtà?
Certamente, sono fortemente convinto che la politica deve prendere coscienza dell’allontanamento che ha generato tra i giovani e deve cambiare rotta.
La politica, deve iniziare dai giovani.