In vacanza a Lampedusa

In vacanza a Lampedusa
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Lampedusa è una località ben nota nella leteratura italiana, così come di rilievo è il suo passato storico: Greci, Romani, Saraceni, Spagnoli e Pirati – prima che una famiglia siciliana occupasse l’isola nel 17 ° secolo.

L’ultimo barone di Lampedusa divenne famoso, dopo la sua morte nel 1957, come autore del Gattopardo; e la biografia di David Gilmour descrive l’incredibile affare che la famiglia fece quando vendettero la loro isola. Questa proprietà era appartenuta alla famiglia per oltre 250 anni e, nonostante i vari tentativi di colonizzazione, possedeva solo 24 abitanti maltesi.

Intorno al 1840 la principessa Carolina tentò di vendere la terra alla regina Vittoria, una mossa che allarmò non poco il re napoletano, Ferdinando II, che insistette per acquistare l’isola lui stesso per la considerevole somma di 12.000 ducati. Ma ogni traccia della storia dell’isola è stata spazzata via insieme alla maggior parte del terriccio.

La spettacolare bellezza di un’isola incantata

Luoghi di interesse? Ce ne sono due, entrambe Madonne, una delle quali sotto il mare che sorveglia i pescatori dal basso, l’altra, invece, appena fuori dalla città ed è deliziosa.

L’isola di Lampedusa vanta un luogo di bellezza naturale decisamente spettacolare. Si scende verso il mare dalla strada principale, che porta alla stazione della Guardia Costiera alla fine dell’isola (presumibilmente l’obiettivo verso cui i missili libici erano diretti nel 1986).

Appena fuori dalla costa si trova l’Isola dei Conigli, che si affaccia su una spiaggia straordinaria con l’acqua blu più chiara che si possa trovare nel Mediterraneo. Anche se non si vedono spesso si vocifera che l’isola dovrebbe (concedeteci il condizionale) essere invasa dai conigli. E’ qui che, in piena estate, le tartarughe arrivano per deporre le uova. Come biasimarle? Se fossimo tartarughe avremmo fatto lo stesso.

Il resto dei 20 chilometri quadrati è una macchia piatta e rocciosa. Oltre alla sua chiesa, con i suoi archi alti e sottili e la città – dove vivono la maggior parte dei 5.300 abitanti – Lampedusa è dominata da uno stile architettonico che si potrebbe definire “Mediterraneo Moderno”. Anche in città la maggior parte degli edifici è fatta di blocchi di brezza che li fa somigliare a strutture temporanee; sembra quasi difficile dire se sono ancora in costruzione o se, invece, si stanno sgretolando.

In modo squisitamente lampedusano, lo sviluppo turistico di Cala Creta sta facendo passi avanti grazie all’idea era di costruire un villaggio vacanze con chalet nello stile dei tradizionali dammusi, le tipiche capanne con pareti spesse e tetti leggermente a cupola, alcuni dei quali sopravvivono ancora sull’isola.

Quando il tramonto cala sull’isola, l’Africa del Nord scompare, il vento si alza e Lampedusa diventa di nuovo italiana.

Dove alloggiare

Al Residence Hotel Villalba ci godiamo una vacanza da incanto. Scegliamo proprio Villalba in virtù delle sue eccellenti recensioni di Trip Advisor, e non possiamo fare a meno di uniformarci agli altri alzando il pollice e confermando un giudizio più che positivo. Il soggiorno sarà per noi indimenticabile.

Dal porto abbiamo camminato lungo sulla banchina sulla quale si staglia massiccia la vasta flotta da pesca (250 barche, alcune piccole ma altre davvero enormi). Passeggiata piacevole da fare soprattutto di sera proseguendo lungo la via principale (le ragazze camminano in gruppo, i ragazzi fanno le impennate sulle loro Vespe) e poi un videogioco, un flirt (per i più fortunati) e un buon gelato.

A Lampedusa pescano e lo fanno bene; lasciamo i vegetali ai siciliani ed optiamo per un pesce che è così buono che al pensiero viene ancora l’acquolina in bocca.

Dato che l’isola riceve 20.000 visitatori in un anno, immaginiamo che la spiaggia di Spiaggia dei Conigli sarà più ben affollata quando torneremo in estate.

Meglio prenotare subito il Residence Villalba per la nostra prossima vacanza a Lampedusa.