La nuova normalità

La nuova normalità
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Accendo la tv. Guardo un film. Un gruppo di amici. Si abbracciano. Ridono insieme. Due amanti. Si baciano. Tutti sono vicini. Tutti sono troppo vicini. Tutti senza mascherina.
Questi sono i pensieri che mi girano nella testa ogni qualvolta accendo la tv e vedo gli attori vivere la normalità. Cos’è però questa “normalità” ? Esiste ancora un qualcosa definibile “normalità” ? E se ora non esiste, esisterà di nuovo prima o poi? Queste domande mi balenano nella mente ogni giorno. Non mi sembra corretto dover avere paura di uscire di casa per il rischio di essere contagiati da una malattia molto più grande di noi della quale sappiamo poco o niente. Non mi sembra corretto il terrorismo psicologico che ogni giorno i media e i telegiornali ci infliggono per “tenerci a bada”, per farci rispettare le regole. Non mi sembra corretto vivere una relazione a distanza non essendo fidanzata con un americano.
Non mi sembra corretto vedere i lavoratori del mio paese piangere e disperarsi perché di questo passo dovranno chiudere le proprie attività. Non mi sembra corretto vedere il mio paese spegnersi lentamente e non poter fare niente a riguardo se non aspettare che tutto ciò, in qualche modo, prima o poi finisca.
Mi manca la mia vita, quella vera, quella prima di questa tragedia. Quella che criticavo tanto non rendendomi conto di quanto in realtà fossi fortunata. Mi manca essere libera senza davvero esserne consapevole.
Le due parole che sto ripetendo di più in questi giorni sono “ ho paura” , le ripeto a tutti: al mio ragazzo, al mio migliore amico, ai miei amici… mi sento quasi una stupida ad averne ma è così. Ho paura di fare del male alle persone che amo, anche inconsapevolmente, ho paura di ritrovarmi in una situazione rischiosa (come un possibile contagio) e di aver passato del tempo con le persone della mia vita creando quindi il rischio di far del male a loro. Non voglio più vivere con l’ansia di far stare male le persone per qualcosa su cui io non ho il controllo. Non mi merito tutte queste responsabilità e paure . Nessuno le merita. Oltre a questo ho paura di star buttando gli anni e le esperienze migliori della mia vita e di nuovo non a causa mia. Sento che questa situazione mi sta annullando poco a poco e non riesco ad immaginare un futuro dopo questo. Un possibile ritorno alla normalità . Io non riesco a vederlo. Credo che d’ora in poi dovremmo abituarci a questa nuova normalità che fa della distanza il suo punto forte ma che piano piano ci sta isolando sempre di più anche a livello psicologico.
Per quanto tutto ciò possa sembrare una novità a me sembra di essere tornata indietro nel tempo. Siamo tornati ai giorni in cui ognuno viveva rilegato nella sua realtà e non sapeva nulla del mondo esteriore, non c’erano viaggi, né esplorazioni, neanche conquiste, solo persone sole che pensavano che il mondo fosse tutto ciò che loro vedevano e conoscevano di esso. Con questo non intendo dire che siamo poco informati su quello che succede intorno a noi, anzi, forse lo siamo anche troppo ma mi sembra che ormai viviamo sotto una tirannia mascherata che ci impone come sopravvivere senza davvero spiegarci come vanno le cose e noi non possiamo che obbedire e quasi fare “orecchie da mercante” a tutto il resto intorno a noi. Siamo oppressi da un peso che ci impedisce di trovare un che di normale alla nostra attuale normalità. La cosa peggiore è che non sappiamo sul serio cosa sia questo peso. Personalmente sono arrivata al punto di interrogarmi su ogni cosa che faccio: “sarà giusto fare così?” “Metto a rischio qualcuno se faccio così?”… domande su domande solo per capire come devo vivere. Non è giusto doversi chiedere “come posso vivere?”.
Voglio che tutto questo finisca. Voglio delle risposte, delle certezze. Voglio una normalità che sia sinonimo di libertà non di distanza.

di: Nicole Braga