Rinasce il dialogo tra Cina e USA-UE
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Gli Stati Uniti e l’Unione europea stanno per annunciare la rinascita del Dialogo Cina USA-UE in un incontro oggi a Bruxelles tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell. La mossa, riportata per la prima volta dal Financial Times, rappresenta un ulteriore passo verso l’obiettivo dell’amministrazione Biden di creare una risposta unita all’ascesa della Cina.
Il dialogo è stato lanciato dall’allora segretario di Stato Mike Pompeo su invito di Borrell nel mese di ottobre, come un forum per gli alti funzionari e gli esperti degli Stati Uniti e dell’Unione europea per “discutere l’intera gamma di questioni relative alla Cina”, ma ha perso il ritmo dopo la perdita di Donald Trump contro Joe Biden nelle elezioni presidenziali di novembre.
Un fronte comune? Un fronte comune sulla politica cinese sembrava improbabile alla fine del 2020, quando Bruxelles e Pechino hanno concordato l’accordo globale UE-Cina sugli investimenti, un accordo progettato per livellare il campo di gioco per le grandi imprese europee, garantendo un maggiore accesso al mercato cinese. Al momento dell’accordo, la Commissione europea Ursula von der Leyen lo ha definito “un importante punto di riferimento nella nostra relazione con la Cina”.
Quella relazione – e lo status dell’accordo – è ora su un terreno più instabile. Dopo che lunedì l’Unione europea ha imposto rare sanzioni a funzionari cinesi coinvolti in abusi dei diritti umani contro la minoranza uigura cinese nello Xinjiang, Pechino si è vendicata con forza, puntando sanzioni contro diversi membri del Parlamento europeo. Quelle sanzioni ora rischiano di far deragliare l’accordo sugli investimenti, dato che l’organo dell’UE deve ancora ratificarlo.
La perdita dell’Europa? I Socialisti e Democratici (S&D), il secondo più grande raggruppamento nel Parlamento europeo, hanno rilasciato una dichiarazione martedì, chiarendo che la Cina avrebbe dovuto revocare le sanzioni contro i legislatori europei prima di prendere in considerazione eventuali colloqui sull’accordo di investimento. “L’Europa ha bisogno di commerciare con la Cina, ma i nostri valori e standard vengono prima”, ha detto Inmaculada Rodríguez-Piñero, la principale deputata S&D dell’accordo.
Se l’accordo crolla, potrebbe essere più un colpo per i produttori europei che per Pechino. “La mia sensazione è che alla Cina non importa se le cose avvengono o meno, è solo per spuntare una casella”, ha dichiarato Philippe Le Corre, un esperto della Cina alla Harvard Kennedy School.