“Sentinella della Pioggia” di Tatiana de Rosnay: recensione
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“Sentinella della pioggia”, il nuovo romanzo dell’autrice francese Tatiana de Rosnay, edito da “La Nave di Teseo”, si svolge sullo sfondo di una Parigi tormentata da una pioggia incessante e dall’esondazione della Senna. Qui la famiglia Malegarde si riunisce per festeggiare le nozze d’oro dei genitori Paul e Lauren ma il programma iniziale prenderà una piega del tutto inattesa, sia per l’imprevedibile calamità che si sta abbattendo sulla capitale francese, sia per l’improvviso ictus che colpisce Paul che viene ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
I figli Linden e Tilia, i cui singolari nomi significano “Tiglio” in francese e latino, si trovano bloccati nella città proprio nel mezzo dell’emergenza, mentre molti quartieri vengono evacuati, costretti ad occuparsi della mamma Lauren, colta nel frattempo da polmonite, e del papà Paul in ospedale.
I membri della famiglia Malegarde si vogliono bene ma sono di fatto disuniti, non solo per le distanze geografiche che li separano. Linden, fotografo di successo, lavora negli Stati Uniti, Tilia si occupa d’arte a Londra dove vive con la figlia Mistral con la quale è costantemente alle prese con il marito alcolizzato, prigioniera di un rapporto doloroso al quale tuttavia non riesce a rinunciare. Lauren, la mamma ormai anziana ma ancora bellissima, soffre di solitudine a causa dell’incomunicabilità con Paul, il marito chiuso e taciturno, esperto di fama mondiale nel campo della salvaguardia degli alberi, vera e propria missione della sua vita.
In questa forzata convivenza emerge a poco a poco il tema centrale dell’opera “Sentinella della Pioggia”: il gran bisogno di relazione di tutti i personaggi, la loro disperata esigenza di raccontarsi, di esprimere i propri sentimenti, di svelarsi nella loro autenticità. La de Rosnay dipinge a tinte fosche il modello tradizionale della famiglia moderna, lacerato da mille contraddizioni, ostacolato da traumi mai superati e da segreti mai confessati.
La Senna scorre sempre più violenta e le sue acque agitate sciabordano tumultuose come l’animo dei personaggi. Linden, Tilia e Lauren si trovano costretti, loro malgrado, a ripercorrere i propri traumi e a rivivere sofferenze mai sopite. La convivenza li esorta a confrontarsi, a chiarirsi e a confessarsi rievocando eventi dolorosi, delusioni e sensi di colpa. L’esondazione delle acque della Senna coincide con quella dei personaggi che finalmente trovano la forza e il coraggio di fare outing e di superare i propri limiti, e ci riescono in extremis, un attimo prima che sia troppo tardi.
Linden trova il coraggio di rivelare la propria omosessualità al padre in punto di morte, Tilia riesce a vincere la paura dell’ospedale, tragica conseguenza di un incidente stradale del quale fu l’unica sopravvissuta. Lauren confessa ai suoi figli i segreti della propria vita.
Proprio alla fine, quando sembra che ormai tutto sia concluso, viene rivelato inaspettatamente anche un oscuro segreto di Paul. Quel segreto che spiega il motivo del suo isolamento, della sua fuga affettiva da un mondo insopportabile perché troppo violento, rapace e disumano, e che rivela persino la ragione del nome dei suoi stessi figli.
La de Rosnay, scrittrice di fama internazionale, tradotta in oltre quaranta Paesi nel mondo, autrice francese più letta in Europa, salita alla ribalta con “La Chiave di Sara” (romanzo che ha venduto oltre sette milioni di copie ed ha ispirato l’omonimo film) non delude le aspettative e ne “Sentinella della Pioggia” punta sapientemente il dito sulla piaga dell’incomunicabilità, dell’isolamento e della divisione nell’ambito della famiglia, i cui membri, a volte, sono degli estranei che si conoscono appena.